Faccio una domanda, credetemi non voglio buttarla in polemica, ma per capire, partendo dal caso Sea Watch, quale sarebbe a parer vostro o di quelli che si improvvisano commentatori di politiche internazionali, il limite della disobbedienza civile? Io prendo tantissimi treni alla settimana per la tratta Roma Milano o Roma Napoli.
Tante volte mi capita di trovare posto soltanto fino a Firenze perché per la tratta intera i biglietti sono già stati prenotati. In virtù del fatto che non voglio scomodarmi in un cambio treno e che ho urgenza di arrivare negli orari che mi ero prefissato, se rimango a bordo e mi rifiuto di scendere è lecita disobbedienza civile?
Altro tema: se avvio una pratica per ristrutturare una casa attraverso un mio professionista e tutto é perfettamente a norma , ma mi lasciano per mesi senza una risposta, se procedo perché so che é tutto ok e sono loro ad esser lenti ma reputo giusto procedere perché sono italiano, sono un contribuente, e non voglio essere vittima dei ritardi degli altri, è una lecita disobbedienza civile?
Parlo per sapere, perché per come sono stato educato io le istituzioni si rispettano anche quando non stanno facendo i nostri comodi, però mi sembra di leggere talmente tante assurdità, a prescindere dall’emergenza e dal lato umano che è impossibile non considerare, ma mi sembra che certi limiti non possono essere confezionati per la convenienza politica usando sempre pesi e misure per regole che dovrebbero valere per tutti.
Giovanni D’Antonio
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