Cerchiamo di ricordare anche quando il calendario parla d’altro. No alla violenza sulle donne. Il giorno dopo.
Scrivo 24 ore esatte dall’evento. Non per pigrizia o mancato senso della notizia, ma perché è troppo facile dichiararsi solidali, indignati o semplicemente informati quando tutta una nazione è compatta nello stringersi attorno a una vittima o a una serie di vittime.
Le violenze sulle donne accadono ogni giorno. E, peggio, è all’interno delle famiglie, nelle storie d’amore, in quelle che dovrebbero essere le cornici più protette che si consumano le peggiori nefandezze.
Bene che tutte le energie si concentrino per far vedere quanto sono forti lo sdegno e la volontà di mettere la parola fine a uno dei capitoli più orrendi della vita del genere umano. Meno bene se le iniziative di cui tanto si parla di bacheca in bacheca, poi vengono riposte fino all’anno successivo, e questo mentre ogni 3 minuti da una qualche parte del mondo una donna è vittima di abusi.
Per questo scrivo oggi: per dare un domani al giorno x, perché il domani non significa raccontarsela ma andare avanti e continuare, con la forza della comunicazione, a dire “no, non ci stiamo”.
Sono cresciuto con due figure femminili determinanti nella mia vita: mia madre e mia sorella, che non sono solo la mia famiglia ma anche il mio quotidiano. Con loro ho fondato Miamo, con loro ogni giorno è un confronto di sensibilità, idee e volontà. Un atto d’amore circolare che fa sì che la mia testa di uomo sappia qualcosa in più sul mondo delle donne e, viceversa, trattando le differenze come sfumature, individuando la forza laddove risiede.
I prodotti Miamo non fanno differenza tra uomini e donne, la pelle è una. Cerchiamo di tenercela cara.
Cerchiamo, anche con i nostri pensieri condivisi di far sì che dalla leggerezza, dalla paura e dal silenzio, qualcuno non ce la rimetta.
Da una donna … grazie Giovanni.
Che la vostra parola di Uomini con la U maiuscola possa aiutare a fermare questo stillicidio continuo di vite.
È importante che anche voi ci mettiate la faccia.
Tu l’hai fatto.
Grazie Giovanni